SPECIALE CAMPUS LIVE 2004-2005
la tournée cominciò da Torino...
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Sette dicembre duemilaquattro. Insieme ad alcuni amici storici del sito "Solegemello-sezione Venditti" ci rechiamo a Torino per la prima tappa del nuovo tour di Antonello. Campus live. Fuori i pianoforti e dentro le chitarre! In questa pagina pubblico i vari resoconti dei concerti partendo proprio da quella primissima data, che come dice la canzone non poteva che essere Torino! Ringrazio quanti hanno scritto le cronache e spedito le foto. In ordine sparso: Marta di Verona, Paola di Torino, Alfredo "Alfietto" di Roma , Enrico di Livorno, Lorenzo che ha inviato le immagini più belle e quanti involontariamente dimentico...
Tutte le foto e tutti gli scritti sono originali. Per informazioni e per riprodurre i materiali scrivere a Stefano:sfn12@inwind.it

Buona lettura e buona visione! Stefano "Solegemello" CLICCA QUI PER VEDERE LE FOTO DI "CAMPUS"(CINECITTA')

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TORINO 7/12/2004 "La tournée cominciò da Torino..."
di Marta 79 (Verona)

(...) Siamo in trepidazione..Io non riesco a stare calma..mancano 5 minuti alle 21..all’inizio del concerto. Bisognerà attendere le 21.15. Si abbassano le luci…compare Antonello sul palco illuminato da un faro che mi fa vedere il suo modo di camminare,di muovere la testa..di sorridere a me tanto caro.E’ lontano ma riesco a vederlo emozionato.Mi emoziono pure io..mi giro a guardare gli altri amici..anche loro eccitati.Parte la musica le note vitali di Che fantastica storia è la vita.Esecuzione bellissima.Anche se manca il chitarrista Maurizio Perfetto.Venditti commenta “una somma di imperfezioni fa la perfezione…sarà un bellissimo concerto anche con questa difficoltà”.Scorrono veloci le canzoni…”Qui”..esecuzione non troppo brillante,”dimmelo tu cos’è”(che emozione sentirla. “era dal ’84 che non riuscivo più a cantarla “ha detto Antonello)..Non ricordo l’ordine preciso delle canzoni.” Piero e Cinzia “ cantata molto bene ma un po’ scarna a livello musicale perché orfana di una chitarra. E poi “il compleanno di Cristina “,”21 modi per dirti ti amo”.Qui Antonello si ferma perché nn si ricorda il testo..i musicisti continuano e Venditti riprende dal ritornello successivo.Altre canzoni..sotto il segno dei pesci,ci vorrebbe un amico,ruba,in questo mondo di ladri,stella..Su lacrime di pioggia un’introduzione toccante che per l’emozione mi sono pure mezza scordata..Antonello dice che il ricordo delle persone care ci dà spesso una forza maggiore delle persone presenti e che lacrime di pioggia è un omaggio alla forza che ci danno queste persone che non ci sono più..Poi ancora Amici mai,ricordati di me..Sorpresa :canta buona domenica!!!Versione perfetta..energica…
Ancora peppino,Alta marea e poi lontano lontano..
Durante il concerto Serena è la più scatenata ma Francesca le fa buona compagnia…Applausi,mani che si agitano..urla che invocano Antonello e che lo lodano.I cellulari in funzione per far sentire a quale amico vendittiano assente quale bella canzone..
Il concerto finisce con “addio mia bella addio”..se non sbaglio in playback…
Rimane una forte emozione..la speranza da parte mia di un bis che non arriva...Iniziano tra di noi i primi commenti sul concerto..con Stefano in veste di cronista che ci chiede di dare un voto...
Io sono la prima intervistata…”nove!”.Francesca idem..come me.Chiedo :”e tu Stefano?”.Fa una smorfia strana.Gli domando sbalordita “nemmeno la sufficienza?”.E lui dice “sei,per affetto”.
Comincia ad elencare le cose che non andavano..io intanto sono delusa di me stessa perché pensavo di essere una persona obiettiva…Arriva anche Umberto..intervistiamo anche lui…Anche Umberto dice sei. Anche Umberto sottolinea le stesse cose che ha detto Stefano senza però averle sentite dire Mi viene da pensare che forse io e Franci siamo troppo “innamorate” di Antonello per dare un giudizio imparziale!!!
Iniziano i commenti..Stefano ci fa foto mentre discutiamo,per catturare le nostre espressioni.Chiede ad Alfietto una faccia esplicativa del suo stato d’animo dopo il concerto..Espressione indecifrabile!! (...) (Marta79-Verona)

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 Concerto a Torino e non solo...
di Stefano "solegemello"

Io mi sono molto divertito  perchè abbiamo potuto abbinare al concerto la visita della città!
"Unire le nostre solitudini" per me oggi,significa soprattutto questo e spero in altre occasione del genere.

Riguardo al concerto: molto deludente la prima parte per le imperfezioni e le dimenticanze di Antonello, positiva la seconda. A livello musicale mancava la chitarra di Maurizio Perfetto(assente per malattia) e a volte l'assenza si sentiva e diventava imbarazzante.

Contento per il fatto che esegue di nuovo brani come "Qui", "Piero e Cinzia" e soprattutto "Dimmelo tu cos'è".
I nuovi arrangiamenti sono nuovi ma fino ad un certo punto, i cambiamenti più vistosi su "Notte prima...""Ci vorrebbe.." "Sotto il segno...";
Ha eseguito anche una bella "Peppino"(tutta al piano "la rivincita del pianoforte" così ha detto), "Giulio Cesare"; "Roma capoccia"(alle chitarre), "Ricordati me"(nei bis in versione tradizionale). Bello il discorso su Tenco e sulle persone che non ci sono più, con il ricordo di Enrico Berlinguer quando ha presentato "Lacrime di pioggia"; Ha detto "Sono un cantautore di seconda generazione...", è stato bello abbia sottolineato questa sua appartenenza prima di cantare "Lontano lontano", meglio che al Premio Tenco ma con il finale, rotto dall'emozione...
Campus come lavoro discografico non mi convince come del resto la promozione costanzofila. Dunque, speriamo nei concerti...e che nelle prossime date ci siano cambiamenti in scaletta. Sarebbe interessante se qualcuno riportasse la cronaca dei concerti di genova e Milano dei prossimi giorni.
Comunque, Grazie Antonello.

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1) Torino- Le foto di Paola - clicca!
2) Mazdapalace Torino, ringrazio Lorenzo - clicca!
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TORINO NON E' SOLTANTO UNA CANZONE...
di Paola /Torino

Come tutte le cose che si desiderano troppo alla fine quando si realizzano il tempo è troppo breve, le emozioni tante, le cose da dire ti sfuggono. Così ho deciso di prolungare questa esperienza con quello che ne ha derivato, qui in questa isola per condividere con voi pareri, opinioni e impressioni.
La mia avventura ha avuto inizio la domenica pomeriggio 5 dicembre con l’arrivo dalla Germania di Gilla a Torino (che ringrazio per le gentili parole riguardo l’ospitalità che è sempre stata ricambiata da queste due persone eccezionali che tramite Sole e naturalmente la passione per Venditti, ho potuto conoscere).
Una delle cose che mi è dispiaciuta di più in questi giorni era non poter far vedere e conoscere la mia città sotto il sole, la pioggia e l’umidità hanno un po’ rovinato giornate che per il resto definirei ricche di esperienze.
Avrei voluto (e non è retorica) aver posto per tutti a casa mia per poter vivere meglio questi legami che si sono formati sparsi per tutta l’Italia e …….oltre!
La casa ha iniziato ad animarsi ancora di più il lunedì 6 dicembre quando con Gilla siamo andate a prendere all’aeroporto “l’Esplosiva” Serena che ha iniziato a contagiarci con il suo entusiasmo e la sua serenità (…sarà un caso che si chiama così???) che io già ben conoscevo avendo passato più di 15 giorni con lei nella sua bellissima terra che è naturalmente la Sicilia (senza offesa per tutte le altre regioni).
L’arrivo di Serena, inoltre, è stata una piacevole sorpresa visto che fino all’ultimo era incerta la sua presenza. Conosciuto invece da tempo e quasi contemporaneo l’arrivo di Umberto in una città a lui familiare.
Mi sono ritrovata così per questi tre giorni a fare la turista nella mia città (cosa rara di solito per una indigena) e cercando , con le mie poche conoscenze storiche, di far apprezzare una Torino che di solito si nasconde, che non ama mettersi in mostra, ma che poi alla fine riserva sorprese ai più che non la conoscono.

MARTEDì 7 DICEMBRE giorno atteso, giorno fulcro di amicizie, ritrovi, conoscenze, discorsi, emozioni, confusione, arrivi, saluti e purtroppo distacchi.
L’arrivo di Stefano, Marta, Francesca, Alfietto da punti diversi d’Italia preceduto da sms, sistemazione in albergo, giri per la città. Iniziano i preparativi: casa mia diventa un punto di ritrovo per molti, gente eterogenea, unita nella passione e nell’entusiasmo, nella voglia di vivere un evento che da anni era atteso ( che sia alla fine più o meno piaciuto).
Come sia riuscita a coinvolgere anche parte della mia famiglia (mamma incontro del 27 aprile 2002, sorella e nipote concerto 7 dicembre 2004) forse si spiega perché Venditti è una malattia contagiosa da cui sono affetta, ma che per fortuna non ha effetti collaterali negativi o letali se tenuta sotto debito controllo!!!!)
Il desiderio di condividere queste emozioni anche con chi ce le ha generate (chi da li a poco ci avrebbe regalato di nuovo le sue canzoni ricolorate, alcune spolverate da un leggero strato di pulviscolo che il tempo e l’usura mi aveva forse fatto mettere da parte, alcune forse un po’ troppo trasformate nel loro genere) ci ha portato ad aspettare fuori dai cancelli, immersi in una notte tutto sommato calda per essere dicembre ma umida, un saluto che purtroppo non c’è stato, una stretta di mano che è rimasta sospesa come un desiderio compensata dalla fortuna di aver potuto scambiare due parole con Amedeo Bianchi.
Eccoci riuniti anche per poco tempo tutti davanti alla fatidica entrata: Alfietto, Francesca, Gilla, Marta, Stefano, Serena, Umberto ed io con famiglia a seguito.
Poche, troppo poche le parole scambiate, foto, saluti. Il piacere, come per gli altri, di conoscere amici fino a quel momento virtuali o telefonici e di rivedere invece chi già conoscevi.
Due ore, soltanto due ore per poter sentire, riascoltare le canzoni che hanno accompagnato gran parte della mia vita.
La platea mi permette di cogliere più facilmente espressioni, commozioni di un Venditti all’inizio forse un po’ teso, la voce un po’ forzata, ma non mi permette di godere della sonorità, i suoni mi giungono più distorti, poco armoniosi rispetto al quel Cd così nuovo e così già tante volte ascoltato.
La solita canzone “sigla” che chiude il concerto, non cantata ma interpretata con gesti ed espressioni, originale anche se da molti non apprezzata e poi è il buio, le luci del palco “si spengono”.
Il freddo della notte ci attende fuori dal Palazzetto, iniziano i primi commenti, difficile seguire tutti, rimane il rammarico di aver passato poco tempo insieme.
Il giorno dopo è giorno di partenze, di ultime spese, di un ultimo sguardo ad alcuni simboli di Torino, l’ultimo a partire è Umberto, ma la vita sta già riprendendo il corso di tutti i giorni.
Tutto è già un ricordo, un ricordo che so che in qualche momento, in qualche altra città si ripeterà, magari con la fortuna di conoscere altri amici allora assenti.
Quindi a parte aspettarvi nella mia città per visitare quello che non avete potuto vedere, l’appuntamento per ritrovarci è semplicemente dietro l’angolo.
A presto.
Paola (Torino

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Pubblico l'email di Lorenzo che mi ha invitato alcune delle foto pubblicate in questa pagina.

Ciao Stefano, mi chiamo Lorenzo e, tempo fa, già ti avevo scritto per inviarti alcune basi. Ora perchè ti scrivo?
Per raccontarti quanto è successo ieri sera al ritorno sul palco in quel di Torino del nostro amico
Cosa è accaduto ieri sera?
Il concerto è iniziato e come sempre la voce di Antonello fa correre birividi lungo la schiena, quando canta dal vivo (si sentiva tanto la mancanza del pianoforte bianco però).
Dimenticava le parole e si incazzava per questo... Gli è sfuggito il microfono di mano finendo a terra 3 o 4 volte, un chitarrista si è rotto un dito (Maurizio Perfetto), cosicchè le parti per chitarra sono state suonate dai due reduci Rinalduzzi e Di Caprio.. e fin qui la cornaca di un normale, o quasi, concerto...
Quello che ha commosso me e gli altri 5000 in sala è sopraggiunto dopo le prime due ore e mezza di musica..
In uno dei suoi monologhi, sornione, scherzoso come sempre, annuncia l'intenzione di voler cantare una canzone "di un altro", dice proprio così.
Di Tenco per la precisione.
Una luce rossa sul palco accompagna le prime note della magica e suggestiva "Lontano lontano" Antonello canta... lascia senza fiato... sulle ultime battute la sua voce traballa... si spezza... Antonello da le spalle alla platea... si gira e ci saluta... sta piangendo... scende dal palco e scompare nel buio... i musicisti finiscono la coda strumentale e il pubblico si alza e lo applaude per almeno tre minuti di fila. Dopo un paio di minuti di pausa inizia "Addio mia bella addio"... è in playback... Antonello lo fa notare abbassando l'asta con sopra il microfono: non canta e lo fa capire anche a chi è seduto più distante... sottolinea con movimenti delle mani le parole che la sua voce registrata scandisce sopra di lui.
Quando iniza la parte parlata in inglese inizia a cadere la neve, creata da un'apparecchio posto sopra il palco. Continua a "nevicare" per tutta la durata della lunga coda strumentale del pezzo, e, mentre l'ultima nota cessa di vibrare, si avvicina al microfono e ci saluta con due sole parole che scuotono tutta la sala: "Buon Natale".
E' sparito nel buio dietro il palco, e, mentre le luci si alzavano, nessuno si è sentito di chiedere i bis, nessuno lo ha richiamato. Su tutti noi era sceso uno strano alone di malinconia per le emozioni che con queste due ultime canzoni era riuscito a regalarci... il pubblico è sfollato quasi in completo silenzio, in un'atmosfera surreale.
Bisogna dire che Antonello riesce sempre a sorprendermi. Ieri sera, io e tutti coloro che erano al Palastampa di Torino, abbiamo assistito allo spettacolo non già di un artista, ma prima ancora di un uomo con le proprie emozioni, le proprie storie da raccontare e da condividere con tutti noi. E' stato un grande.
Un episodio simile è già stato raccontato nelle curiosità, ma ho voluto ugualmente raccontarlo per rendere partecipe chi, come te Stefano, si assume tutte le noie e i fastidi che comportano la costruzione e il mantenimento del sito, per regalare a noi tutti, notizie informazioni e quant'altro sul grande artista che é Antonello Venditti.
Scusa se mi sono dilungato. grazie per aver letto fino a qui.

Nelle foto: Antonello "interpreta" senza cantarla "Addio mia bella Addio". Le foto sono di Lorenzo che ringrazio.



Addio mia bella addio (parte in inglese) - un grazie a Chiara Lula di Salerno.

"Buddha of compassion
All Buddhas of the past, present and future,
Bodhisattvas,
An ocean of measureless qualities
Please hear my anguished words of truth
Karma, in an ocean of joy
let the might of your compassion
Arise to bring a quick end..."


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CONTINUA....




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