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DELLE ALTRE TAPPE DEL TOUR 2004-2005
TORINO
7/12/2004 "La tournée cominciò da Torino..."
di Marta 79 (Verona)
(...) Siamo in trepidazione..Io non
riesco a stare calma..mancano 5 minuti alle 21..all’inizio del
concerto. Bisognerà attendere le 21.15. Si abbassano le
luci…compare Antonello sul palco illuminato da un faro che mi fa vedere
il suo modo di camminare,di muovere la testa..di sorridere a me tanto
caro.E’ lontano ma riesco a vederlo emozionato.Mi emoziono pure io..mi
giro a guardare gli altri amici..anche loro eccitati.Parte la musica le
note vitali di Che fantastica storia è la vita.Esecuzione
bellissima.Anche se manca il chitarrista Maurizio Perfetto.Venditti
commenta “una somma di imperfezioni fa la perfezione…sarà un
bellissimo concerto anche con questa difficoltà”.Scorrono veloci
le canzoni…”Qui”..esecuzione non troppo brillante,”dimmelo tu
cos’è”(che emozione sentirla. “era dal ’84 che non riuscivo
più a cantarla “ha detto Antonello)..Non ricordo l’ordine
preciso delle canzoni.” Piero e Cinzia “ cantata molto bene ma un po’
scarna a livello musicale perché orfana di una chitarra. E poi
“il compleanno di Cristina “,”21 modi per dirti ti amo”.Qui Antonello
si ferma perché nn si ricorda il testo..i musicisti continuano e
Venditti riprende dal ritornello successivo.Altre canzoni..sotto il
segno dei pesci,ci vorrebbe un amico,ruba,in questo mondo di
ladri,stella..Su lacrime di pioggia un’introduzione toccante che per
l’emozione mi sono pure mezza scordata..Antonello dice che il ricordo
delle persone care ci dà spesso una forza maggiore delle persone
presenti e che lacrime di pioggia è un omaggio alla forza che ci
danno queste persone che non ci sono più..Poi ancora Amici
mai,ricordati di me..Sorpresa :canta buona domenica!!!Versione
perfetta..energica…
Ancora peppino,Alta marea e poi lontano
lontano..
Durante il concerto Serena è la
più scatenata ma Francesca le fa buona compagnia…Applausi,mani
che si agitano..urla che invocano Antonello e che lo lodano.I cellulari
in funzione per far sentire a quale amico vendittiano assente quale
bella canzone..
Il concerto finisce con “addio mia bella
addio”..se non sbaglio in playback…
Rimane una forte emozione..la speranza da
parte mia di un bis che non arriva...Iniziano tra di noi i primi
commenti sul concerto..con Stefano in veste di cronista che ci chiede
di dare un voto...
Io sono la prima
intervistata…”nove!”.Francesca idem..come me.Chiedo :”e tu Stefano?”.Fa
una smorfia strana.Gli domando sbalordita “nemmeno la sufficienza?”.E
lui dice “sei,per affetto”.
Comincia ad elencare le cose che non
andavano..io intanto sono delusa di me stessa perché pensavo di
essere una persona obiettiva…Arriva anche Umberto..intervistiamo anche
lui…Anche Umberto dice sei. Anche Umberto sottolinea le stesse cose che
ha detto Stefano senza però averle sentite dire Mi viene da
pensare che forse io e Franci siamo troppo “innamorate” di Antonello
per dare un giudizio imparziale!!!
Iniziano i commenti..Stefano ci fa foto
mentre discutiamo,per catturare le nostre espressioni.Chiede ad
Alfietto una faccia esplicativa del suo stato d’animo dopo il
concerto..Espressione indecifrabile!! (...) (Marta79-Verona)
clicca qui
per la pagina dedicata ai musicisti di
Campus Live
Concerto a Torino
e non solo...
di Stefano "solegemello"
Io
mi sono molto divertito perchè abbiamo potuto abbinare
al concerto la visita della città!
"Unire le nostre
solitudini" per me oggi,significa soprattutto questo e
spero in altre occasione del genere.
Riguardo al concerto:
molto deludente la prima parte per le imperfezioni
e le dimenticanze di Antonello, positiva la seconda. A livello musicale
mancava la chitarra di Maurizio Perfetto(assente per malattia) e a
volte l'assenza si sentiva e diventava imbarazzante.
Contento per il fatto
che esegue di nuovo brani come "Qui", "Piero e
Cinzia" e soprattutto "Dimmelo tu cos'è".
I nuovi arrangiamenti
sono nuovi ma fino ad un certo punto, i
cambiamenti più vistosi su "Notte prima...""Ci vorrebbe.."
"Sotto il segno...";
Ha eseguito anche una
bella "Peppino"(tutta al piano "la rivincita del
pianoforte" così ha detto), "Giulio Cesare"; "Roma
capoccia"(alle chitarre), "Ricordati me"(nei bis in versione
tradizionale). Bello il discorso su Tenco e sulle persone che non ci
sono più, con il ricordo di Enrico Berlinguer quando ha
presentato "Lacrime di pioggia"; Ha detto "Sono un cantautore di
seconda
generazione...", è stato bello abbia sottolineato questa sua
appartenenza prima di cantare "Lontano lontano", meglio che al Premio
Tenco ma con il finale, rotto dall'emozione...
Campus come lavoro
discografico non mi convince come del resto la
promozione costanzofila. Dunque, speriamo nei concerti...e che nelle
prossime date ci siano cambiamenti in scaletta. Sarebbe interessante se
qualcuno riportasse la cronaca dei concerti di
genova e Milano dei prossimi giorni.
Comunque, Grazie
Antonello.
Se vuoi scaricare altre
foto dei concerti di Milano e Torino clicca sui links:
1) Torino- Le foto di Paola - clicca!
2) Mazdapalace Torino, ringrazio Lorenzo - clicca!
3) Le foto di Milano - clicca!
TORINO NON E' SOLTANTO UNA CANZONE...
di Paola /Torino
Come
tutte le cose che si desiderano troppo alla fine quando si
realizzano il tempo è troppo breve, le emozioni tante, le cose
da dire ti sfuggono. Così ho deciso di prolungare questa
esperienza con quello che ne ha derivato, qui in questa isola per
condividere con voi pareri, opinioni e impressioni.
La mia avventura ha
avuto inizio la domenica pomeriggio 5 dicembre con
l’arrivo dalla Germania di Gilla a Torino (che ringrazio per le gentili
parole riguardo l’ospitalità che è sempre stata
ricambiata da queste due persone eccezionali che tramite Sole e
naturalmente la passione per Venditti, ho potuto conoscere).
Una delle cose che mi
è dispiaciuta di più in questi
giorni era non poter far vedere e conoscere la mia città sotto
il sole, la pioggia e l’umidità hanno un po’ rovinato giornate
che per il resto definirei ricche di esperienze.
Avrei voluto (e non
è retorica) aver posto per tutti a casa mia
per poter vivere meglio questi legami che si sono formati sparsi per
tutta l’Italia e …….oltre!
La casa ha iniziato ad
animarsi ancora di più il lunedì 6
dicembre quando con Gilla siamo andate a prendere all’aeroporto
“l’Esplosiva” Serena che ha iniziato a contagiarci con il suo
entusiasmo e la sua serenità (…sarà un caso che si chiama
così???) che io già ben conoscevo avendo passato
più di 15 giorni con lei nella sua bellissima terra che è
naturalmente la Sicilia (senza offesa per tutte le altre regioni).
L’arrivo di Serena,
inoltre, è stata una piacevole sorpresa
visto che fino all’ultimo era incerta la sua presenza. Conosciuto
invece da tempo e quasi contemporaneo l’arrivo di Umberto in una
città a lui familiare.
Mi sono ritrovata
così per questi tre giorni a fare la turista
nella mia città (cosa rara di solito per una indigena) e
cercando , con le mie poche conoscenze storiche, di far apprezzare una
Torino che di solito si nasconde, che non ama mettersi in mostra, ma
che poi alla fine riserva sorprese ai più che non la conoscono.
MARTEDì 7
DICEMBRE giorno atteso, giorno fulcro di amicizie,
ritrovi, conoscenze, discorsi, emozioni, confusione, arrivi, saluti e
purtroppo distacchi.
L’arrivo di Stefano,
Marta, Francesca, Alfietto da punti diversi
d’Italia preceduto da sms, sistemazione in albergo, giri per la
città. Iniziano i preparativi: casa mia diventa un punto di
ritrovo per molti, gente eterogenea, unita nella passione e
nell’entusiasmo, nella voglia di vivere un evento che da anni era
atteso ( che sia alla fine più o meno piaciuto).
Come sia riuscita a
coinvolgere anche parte della mia famiglia (mamma
incontro del 27 aprile 2002, sorella e nipote concerto 7 dicembre 2004)
forse si spiega perché Venditti è una malattia contagiosa
da cui sono affetta, ma che per fortuna non ha effetti collaterali
negativi o letali se tenuta sotto debito controllo!!!!)
Il desiderio di
condividere queste emozioni anche con chi ce le ha
generate (chi da li a poco ci avrebbe regalato di nuovo le sue canzoni
ricolorate, alcune spolverate da un leggero strato di pulviscolo che il
tempo e l’usura mi aveva forse fatto mettere da parte, alcune forse un
po’ troppo trasformate nel loro genere) ci ha portato ad aspettare
fuori dai cancelli, immersi in una notte tutto sommato calda per essere
dicembre ma umida, un saluto che purtroppo non c’è stato, una
stretta di mano che è rimasta sospesa come un desiderio
compensata dalla fortuna di aver potuto scambiare due parole con Amedeo
Bianchi.
Eccoci riuniti anche
per poco tempo tutti davanti alla fatidica
entrata: Alfietto, Francesca, Gilla, Marta, Stefano, Serena, Umberto ed
io con famiglia a seguito.
Poche, troppo poche le
parole scambiate, foto, saluti. Il piacere, come
per gli altri, di conoscere amici fino a quel momento virtuali o
telefonici e di rivedere invece chi già conoscevi.
Due ore, soltanto due
ore per poter sentire, riascoltare le canzoni che
hanno accompagnato gran parte della mia vita.
La platea mi permette
di cogliere più facilmente espressioni,
commozioni di un Venditti all’inizio forse un po’ teso, la voce un po’
forzata, ma non mi permette di godere della sonorità, i suoni mi
giungono più distorti, poco armoniosi rispetto al quel Cd
così nuovo e così già tante volte ascoltato.
La solita canzone
“sigla” che chiude il concerto, non cantata ma
interpretata con gesti ed espressioni, originale anche se da molti non
apprezzata e poi è il buio, le luci del palco “si spengono”.
Il freddo della notte
ci attende fuori dal Palazzetto, iniziano i primi
commenti, difficile seguire tutti, rimane il rammarico di aver passato
poco tempo insieme.
Il giorno dopo è
giorno di partenze, di ultime spese, di un
ultimo sguardo ad alcuni simboli di Torino, l’ultimo a partire è
Umberto, ma la vita sta già riprendendo il corso di tutti i
giorni.
Tutto è
già un ricordo, un ricordo che so che in qualche
momento, in qualche altra città si ripeterà, magari con
la fortuna di conoscere altri amici allora assenti.
Quindi a parte
aspettarvi nella mia città per visitare quello
che non avete potuto vedere, l’appuntamento per ritrovarci è
semplicemente dietro l’angolo.
A presto.
Paola (Torino
Se vuoi scaricare altre
foto dei concerti di Milano e Torino clicca sui links:
1) Torino- Le foto di Paola - clicca!
2) Mazdapalace Torino, ringrazio Lorenzo - clicca!
3) Le foto di Milano - clicca!
Pubblico l'email di Lorenzo che mi ha invitato alcune delle foto
pubblicate in questa pagina.
Ciao
Stefano,
mi chiamo Lorenzo e, tempo fa, già ti avevo scritto per inviarti
alcune basi. Ora perchè ti
scrivo?
Per raccontarti quanto
è successo ieri sera al ritorno sul palco
in quel di Torino del nostro amico
Cosa è accaduto
ieri sera?
Il concerto è
iniziato e come sempre la voce di Antonello fa
correre birividi lungo la schiena, quando canta dal vivo (si sentiva
tanto la mancanza del pianoforte bianco però).
Dimenticava le parole e
si incazzava per questo... Gli è
sfuggito il microfono di mano finendo a terra 3 o 4 volte, un
chitarrista si è rotto un dito (Maurizio Perfetto),
cosicchè le parti per chitarra sono state suonate dai due reduci
Rinalduzzi e Di Caprio.. e fin qui la cornaca di un normale, o quasi,
concerto...
Quello che ha commosso
me e gli altri 5000 in sala è
sopraggiunto dopo le prime due ore e mezza di musica..
In uno dei suoi
monologhi, sornione, scherzoso come sempre, annuncia
l'intenzione di voler cantare una canzone "di un altro", dice proprio
così.
Di Tenco per la
precisione.
Una luce rossa sul
palco accompagna le prime note della magica e
suggestiva "Lontano lontano" Antonello canta... lascia senza fiato...
sulle ultime battute la sua voce traballa... si spezza... Antonello da
le spalle alla platea... si gira e ci saluta... sta piangendo... scende
dal palco e scompare nel buio... i musicisti finiscono la coda
strumentale e il pubblico si alza e lo applaude per almeno tre minuti
di fila. Dopo un paio di minuti di pausa inizia "Addio mia bella
addio"... è in playback... Antonello lo fa notare abbassando
l'asta con sopra il microfono: non canta e lo fa capire anche a chi
è seduto più distante... sottolinea con movimenti delle
mani le parole che la sua voce registrata scandisce sopra di lui.
Quando iniza la parte
parlata in inglese inizia a cadere la neve,
creata da un'apparecchio posto sopra il palco. Continua a "nevicare"
per tutta la durata della lunga coda strumentale del pezzo, e, mentre
l'ultima nota cessa di vibrare, si avvicina al microfono e ci saluta
con due sole parole che scuotono tutta la sala: "Buon Natale".
E' sparito nel buio
dietro il palco, e, mentre le luci si alzavano,
nessuno si è sentito di chiedere i bis, nessuno lo ha
richiamato. Su tutti noi era sceso uno strano alone di malinconia per
le emozioni che con queste due ultime canzoni era riuscito a
regalarci... il pubblico è sfollato quasi in completo silenzio,
in un'atmosfera surreale.
Bisogna dire che
Antonello riesce sempre a sorprendermi. Ieri sera, io
e tutti coloro che erano al Palastampa di Torino, abbiamo assistito
allo spettacolo non già di un artista, ma prima ancora di un
uomo con le proprie emozioni, le proprie storie da raccontare e da
condividere con tutti noi. E' stato un grande.
Un episodio simile
è già stato raccontato nelle
curiosità, ma ho voluto ugualmente raccontarlo per rendere
partecipe chi, come te Stefano, si assume tutte le noie e i fastidi che
comportano la costruzione e il mantenimento del sito, per regalare a
noi tutti, notizie informazioni e quant'altro sul grande artista che
é Antonello Venditti.
Scusa se mi sono
dilungato. grazie per aver letto fino a qui.
Nelle foto: Antonello
"interpreta" senza cantarla "Addio mia bella Addio". Le foto sono di
Lorenzo che ringrazio.