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Cat Stevens
torna a "canzone d'autore"di Marco Re “Rock 63”
Di origine cipriota, Cat Stevens (che è un nome d'arte) esordisce nella musica in pieno beat inglese. I suoi primi album "Matthew and son" (1966) e "New Master" (1967) si collocano essenzialmente in quel clima musicale: canzoncine brevi, molto orecchiabili seppur di ottima scrittura e soprattutto sottilineate dalla caratteristica voce calda e timbricamente "pastosa" di Cat. Poi la TBC lo costringe per qualche anno ad allontanarsi dalle scene e questo periodo di pausa forzata è contrassegnato anche da un totale ripensamento del suo rapporto verso la musica come modalità di espressione artistica (è anche un ottimo disegnatore) e verso il "mestiere" di cantante.
Il suo ritorno è del 1970 con "Mona Bone Jackon" disco prevalentemente acustico in cui le ballate alla chitarra si alternano a quelle al pianoforte con qualche piccola coloritura di pochi altri strumenti (vi partecipa anche Peter Gabriel al flauto) : per quanto acerbo, l'album è caratterizzato da una poetica dolce e raffinata che Stevens porterà a maturazione con i due album successivi (ritenuti tutt'oggi tra i suoi album più belli) che gli frutteranno anche il grosso successo. Parlo di "Tea For The Tillerman" (1970) e "Teaser and The Firecat" (1971). Copertine dello stesso Stevens a sottolineare un approccio totale al disco come opera che lo rappresenta totalmente come uomo e come autore, sono i dischi che contengono anche grossi hit come "Father and son" "Wild world" "Where do the children play?"; "Moonshadow", "Morning has broken".
Ma già l'anno successivo con "Catch bull at four" (1972) le trame musicali di Stevens fanno presagire un cambiamento verso soluzioni più elaborate e meno legate agli stereotipi del cantautorato classico. Quest'album è infatti un disco di transizione tra le atmosfere quasi pastorali dei dischi precedenti e quelle più evolute e ambiziose di quelli successivi.
Infatti "Foreigner" (1973) con l'omonima suite di quasi 19 minuti, "Buddha and the chocolate box" (1974) che segna un avvicinamento ai temi delle religioni orientali, "Numbers"(1975) concept album che traduce in musica una favola per bambini scritta dallo stesso Stevens cha ha come protagonisti i numeri, lo portano sulla strada della ricerca e della evoluzione del suo linguaggio musicale ed artistico ma lo allontanano anche dal grosso pubblico (soprattutto "Foreigner" e Numbers" furono grossi "flop" e giudicati troppo pretenziosi dalla critica del tempo).
Nel 1977 "Izitso" è disco che dice più di quanto non sembri ad un primo approccio: segna il ritorno al successo con il singolo "Remember the days of the old schoolyard" ma palesa anche la crisi personale dell'autore non solo per alcune soluzioni musicali un pò discutibili (un grossolano uso dell'elettronica - synth e drum machine - che appesantiscono certi brani comunque gradevoli), ma per stessa ammissione dello stesso Stevens che nel brano "(I Never Wanted) To Be A Star" arriva ad ammettere di non essere più interessato al mondo della musica. Infatti nel 1978 "Back to heart" (musicalmente e stilisticamente molto simile al precedente e forse ancor meno ispirato) segna il definitivo addio alle scene di Cat Stevens, la "morte" di Cat Stevens, la nascita di Yusuf Islam. . Con questo nome ha pubblicato qualche disco con i quali, in pratica, ha tentato una sorta di "evangelizzazione" rivolta principalmente ai bambini (ma non solo) del Corano.
Consiglio i dischi del primo periodo come "Tea for the tillerman" e "Teaser and the firecat" che tra l'altro è possibile trovare in una ottima versione rimasterizzata e in serie economica oppure sull'ultima antologia pubblicata nel 2000 "The very best of Cat Stevens" decisamente esauriente e completa.
(questo articolo appartiene all'autore, tutti i diritti riservati)
di Marco Re "Rock63"
Il testo di quella che è - probabilmente - la canzone più famosa di Cat Stevens:
FATHER AND SON
It's not time to make a change,
Just relax, take it easy.
You're still young, that's your fault,
There's so much you have to know.
Find a girl, settle down,
If you want you can marry.
Look at me, I am old, but I'm happy.
I was once like you are now, and I know that it's not easy,
To be calm when you've found something going on.
But take your time, think a lot,
Why, think of everything you've got.
For you will still be here tomorrow, but your dreams may not.
Son
How can I try to explain, when I do he turns away again.
It's always been the same, same old story.
From the moment I could talk I was ordered to listen.
Now there's a way and I know that I have to go away.
I know I have to go.
Father
It's not time to make a change,
Just sit down, take it slowly.
You're still young, that's your fault,
There's so much you have to go through.
Find a girl, settle down,
if you want you can marry.
Look at me, I am old, but I'm happy.
Son
All the times that I cried, keeping all the things I knew inside,
It's hard, but it's harder to ignore it.
If they were right, I'd agree, but it's them you know not me.
Now there's a way and I know that I have to go away.
I know I have to go.
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