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John Martyn - "Solid Air"
torna a "canzone d'autore"di Marco Re “Rock 63”
Mi sembra importante continuare a ricordare - soprattutto ai più giovani - figure di musicisti che per scelta o per sfortuna non sono mai arrivati al grosso pubblico ma che sono tuttora in attività e che soprattutto - pur senza la fama che meritavano - hanno lasciato tracce importanti nella musica. Oggi voglio parlarvi brevemente di John Martyn, cantautore scozzese, grande chitarrista, grande sperimentatore sia per quanto riguarda i suoni che per l'uso della sua già di per sè particolarissima voce: l'occasione è l'uscita del suo nuovo album ON THE COBBLES uscito a 4 anni di distanza dal precedente "Glasgow Walker" e ernnesima prova di vitalità per questo uomo che nemmeno le disgrazie riescono a domare. L'album esce infatti all'indomani della drammatica amputazione di una gamba, subita lo scorso inverno, decisione dovuta alla necessità di arrestare una infezione che poteva costare a Martyn la vita. Il disco è dedicato da martyn a tutto il personale medico e paramedico del reparto di ortopedia dell'ospedale irlandese in cui ha subito l'operazione.Concordemente la stampa inglese lo ha già classificato tra i lavori migliori del musicista scozzese: un pugno di canzoni e due cover (in apertura e in chiusura del disco) che riportano felicemente alle nostre orecchie ormai poco abituate a dischi di qualità le caratteristiche che hanno reso unico lo stile di John Martyn: l'uso della voce come strumento che va a stravolgere tutte le ritmiche dei versi per ottenere sonorità che si sposano perfettamente con arrangiamenti essenziali ma avvolgenti in una fusione di stili che vanno dal blues al jazz al rock all'ambient.
Tra gli ospiti Paul Weller, Nick McCabe (ex Verve), John Giblin (ex Simple Mind), Peter Erskine (Weather report) e Mavis Staples.
John Martyn, classe 1948, inizia giovanissimo a suonare la chitarra ed esordisce discograficamente a 20 anni con l'album "London Conversation" disco orientato alla tradizione folk ma già con qualche intuizione innovativa (utilizzo del sitar e di arrangiamenti dal sapore vagamente jazzy)così come il successivo "The tumbler" prodotto da Al Stewart (che nel 1975 farà il botto con "Year Of The Cat").
Poi l'incontro con Beverly Kutner che diventerà compagna di vita e di arte: a nome John and Beverly Martin escono infatti i successivi "Stormbringer" (1969), disco inciso a Woodstock con i membri di The Band (il gruppo storico di spalla di Bob Dylan)quasi al completo e "Road To Ruin" (1970). A questo punto la decisione di Beverly di dedicarsi ai figli e le pressioni della Island su Martyn perchè continuasse la sua carriera come solista portano direttamente al primo capolavoro di John, lo splendido "Bless The Weather" (1971), disco inciso qausi in presa diretta in studio e prima tappa della proficua partnership con uno dei più grandi bassisti inglesi di tutti i tempi, Danny Thompson, per alcuni anni vero e proprio alter ego di Martyn.
E' anche il primo disco che lancia i primi segnali di una ricerca sonora che poi molti anni dopo si è scelto di chiamare crossover (oltrepassare i generi e gli stili) soprattutto sperimentando l'uso della voce (la voce che non solo "dice" ma diventa "strumento" tra gli altri utilizzando le modulazioni, i toni, le timbriche e le gamme espressive della voce)e sperimentando una nuova tecnica (allora rivoluzionaria) di suonare la chitarra con l'utilizzo di quello che Martyn battezzerà Echoplex (attraverso l'uso di una pedaliera Martyn manda in loop certi suoni che creano un tappeto sonoro avvolgante, martellante e a tratti ossessivo: questa tecnica molti anni dopo è poi diventata di uso comune soprattutto in generi vicini alla musica dance...si pensi all'uso smodato dei loop e dei sample nella musica da dance floor di fine anni novanta).
Nel febbraio 1973 esce quello che comunemente è considerato il capolavoro di Martyn nonchè uno dei dischi fondamentali dei settanta, stupefacente ancora oggi per la sua modernità:
Solid Air la cui bellissima canzone omonima è dedicata a Nick Drake, amico di Martyn, che di lì a poco si sarebbe tolto la vita.
L'anno dopo "INSIDE OUT" rappresenta forse il gradino più arduo della sua ricerca musicale ormai una miscela di rock, blues, jazz e tappeti sonori su cui la voce di Martyn crea ulteriori tappeti sonori in cui i testi non sono quasi più comprensibili tanto le parole scivolano le une sulle altre. Da sottolineare in questo album la presenza del grande Steve Winwood e Chris Wood (entrambi provenienti dai Traffic).
Molto più accessibile invece il successivo "Sunday's Child" (1975)il cui tour partorisce anche il primo inevitabile live ... il famoso LIVE AT LEEDS (che dalla copertina richiama quello altrettanto storico di THE WHO).
Altro bellissimo disco è "ONE WORLD" del 1977 in cui martyn è accompagnato dai migliori musicisti inglesi del periodo tra cui il solito Thompson e ancora Winwood.
Poi il baratro: la dipendenza dall'alcool , il rapporto con Beverly (vera e propria musa)che si va deteriorando e i primi problemi con la casa discografica.
GRACE AND DANGER del 1980 è forse l'ultimo grande disco di Martyn nonchè uno dei più intimi e privati diari sulla perdita dell'amore di una vita e sulle difficoltà di accettare la fine di una relazione. Al suo fianco due ospiti straordinari come Phil Collins (grandissimo amico di Martyn che in più di una occasione cercherà di "prendere per i capelli" martyn per evitare la caduta nell'abisso dell'alcool) e John giblin. Lo stesso Collins produrrà l'album successivo di Martyn "Glorious Fool" che si avvale della partecipazione di Clapton.
Per tutti gli anni ottanta Martyn cercherà di sopravvivere all'alcool e al dolore della perdita affettiva perdendo contratti discografici su contratti e cercando inutilmente di inseguire un successo commerciale che puntualmente non arriverà.
Le varie case discografiche inondano il mercato di compilation e raccolte discografiche quasi simili tra loro che finiranno per danneggiare un pò la credibilità dell'artista: la permanent records arriverà persino a pubblicare un disco di brani storici reincisi in chiave pop senza la autorizzazione di Martyn che insoddisfatto del risultato finale decise di gettare tutto nella spazzatura; per contobilanciatre questa decisione della Permanent martyn pubblicherà un disco pressochè analogo con la nuova casa discografica, creando ulteriore sconcerto e confusione tra i suoi ammiratori. tutto ciò porta martyn ad un volontario auto esilio dalle scene, spezzato solo da sporadici tour che richiamano comunque lo zoccolo duro di fans e continuando a godere di una fama superiore al successo da parte dei colleghi musicisti.
L'uscita dall'oscurità si ha solo nel 1996 con l'album "AND" fortemente voluto da Phil Collins che vi partecipa: il disco è benissimo accolto dalla critica anche perchè martyn non ha paura di sperimentarsi con le nuove sonorità che provengono da bristol ed essendo stato praticamente l'inventore dell'utilizzo del suono in loop, dimostra di trovarsi perfettamente a suo agio e a dispetto dell'età assolutamente in sintonia con il trip hop.
Questo disco sarà anche la spinta propulsiva per il successivo "The church with one bell" album di sole cover che provoca la reazione entusiastica della critica per come Martyn affronta, stravolge e fa suoi brani apparentemente (ma solo - e indubbiamente - apperentemente)lontani dalla sua sensibilità: si va dai Portished a ben Harper dai dead can dance a Billy Holliday.
Infine a quattro anni di distanza dall'ultimo album di nuove composizioni, nel 2000 con "Glasgow Walker" Martyn dimostra e conferma una ritrovata ispirazione e un ritorno a livelli qualitativi decisamente alti.
Il testo di SOLID AIR (chi conosce Nick Drake e se considerà che di lì a poco si sarebbe tolto la vita, non può non avere qualche brivido lungo la schina leggendo questo testo):
Solid air
You've been taking your time
And you've been living on solid air.
You've been walking the line,
You've been living on solid air.
Don't know what's going wrong inside,
And I can tell you that it's hard to hide when you're living on
Solid air.
You've been painting it blue,
You've been looking through solid air.
You've been seeing it through
And you've been looking through solid air.
Don't know what's going wrong in your mind,
And I can tell you don't like what you find,
When you're moving through
Solid air.
I know you, I love you;
And I can be your friend,
I could follow you - anywhere.
Even through solid air.
You've been stoning it cold,
You've been living on solid air;
You've been finding it cold,
You've been living on solid air.
I don't know what's going wrong inside,
I can tell you that it's hard to hide
When your living on
Solid air - solid air.
You've been cutting too deep,
You've been living on solid air.
You've been missing your sleep
And you've been moving through solid air.
I don't know what's going on in your mind;
But I know you don't like what you find
When you're moving through
Solid air.
I know you, I love you;
I'll be your friend,
I could follow you - anywhere.
Even through solid air.
You've been walking your line,
You've been walking on solid air;
You've been taking your time
'Cause you've been walking on solid air.
Don't know what's going wrong inside;
But I can tell you that it's hard to hide
When your living on
Solid air - solid air.
You've been painting it blue,
You've been living on solid air.
You've been seeing it through
And you've been living on solid air.
I don't know what's going on in your mind;
But I can tell you don't like what you find
When your living on
Solid air - solid air.
I know you, I love you;
And I'll be your friend,
I could follow you - anywhere.
Even through solid air.
I see solid air.
"Every record I've made - bad, good, or indifferent - is totally autobiographical. I can look back when I hear a record and recall exactly what was going on. That's how I write. That's the only way I can write ! Some people keep diaries, I make records."
John Martyn
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