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"Canzone d'autore"


Rubrica di canzone d'autore italiana
a cura di Marco Re "Rock 63"

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CRISTINA DONA'
di "Tulp", forum "solegemello"

Cristina Donà è  senza dubbio un personaggio interessantissimo,a cui non manca la personalità artistica,ma l'acclamatissimo Nido per quello che ho sentito io è ben lontano dall'essere un capolavoro.E' un disco difficile in certi momenti,anche un po' confuso; sono i pezzi più diretti e con l'approccio più "classico" alla musica italiana quelli che mi sembrano più riusciti,in certi momenti proprio emozionanti.Mi piace molto meno invece quando ricerca vie più sperimentali:il "famolo strano" a tutti i costi non sempre gli riesce e le idee,invece che essere trasformate in canzoni,rimangono semplicemente idee.Detto questo,non è mia intenzione sminuirla eh:i pezzi belli non mancano,alcuni bellissimi,e poi c'è un capolavoro che nobilita il tutto:Goccia,come già scritto,è una delle più belle canzoni italiane che io abbia mai sentito(anche se per metà il merito va a sua maestà Robert Wyatt,autore degli arrangiamenti),non per niente è la composizione più famosa della cantautrice bergamasca.Menzione particolare anche per i testi,davvero particolari,che sanno svariare dall'ironico a toni più profondi,senza mai scadere nel banale o in tematiche pesanti.Per un certo periodo mi aveva anche creato una specie di dipendenza. Nido:se non ne parlo in termini esaltanti è solo per la delusione che poteva essere una pietra miliare della musica italiana,e invece non lo è.


FLAVIO GIURATO
Da poco tempo è stato inaugurato il sito ufficiale visitabile a questo link:
http://www.flaviogiurato.it
 Flavio Giurato - fratello minore del noto giornalista RAI Luca Giurato - ha al suo attivo uno dei capolavori misconosciuti della musica d'autore anni 80: lo straordinario IL TUFFATORE, disco incastonato tra PER FUTILI MOTIVI - suo disco d'esordio - e

l' ambizioso,coraggioso e sperimentale MARRCO POLO. Poi si è praticamente ritirato dalle scene se non comparirvi per un mini album autoprodotto e distribuito dalla VItaminic e acquistabile in rete pochi anni fa.
Il risveglio di interesse attorno al nome di Giurato, testimoniato dal conferimento di un premio nel corso del PREMIO CIAMPI 2003 e la pubblicazione del libro "Il Tuffatore. Racconti e opinioni su Flavio Giurato" Editrice NoReplay (con allegato cd con alcuni brani dal vivo e prefazione del grandissimo Carlo massarini)in presentazione in questi giorni, spero vivamente preluda alla tanto attesa ripubblicazione dei suoi dischi (praticamente introvabili) su cd. Tanto per porre - seppur tardo - rimedio ad uno dei più clamorosi casi di cecità da parte dell'industria discografica del nostro paese.

A mio modesto avviso IL TUFFATORE è un disco assolutamente imprescindibile.
" E ora voglio essere un tuffatore
Per rinascere ogni volta dall'acqua all'aria"
(F. Giurato "Il tuffatore" 1982)


YO  YO MUNDI di Marco Re Rock 63
ecco il nuovo album ispirato al romanzo 54 di Wu Ming.
  
In questo cd la musica degli Yo Yo Mundi e il romanzo 54 di Wu Ming (Einaudi Stile Libero, 2002) si intrecciano per un progetto tanto particolare quanto affascinante.
Canzoni e trame sonore per interpretare alcuni momenti tratti dal libro e per dare voce e vita a molti degli straordinari protagonisti dell'opera.
Gli Yo Yo Mundi, dopo il successo di “Sciopero” e di "Alla Bellezza dei Margini", con rinnovata energia e creatività catturano ancora una volta l'ascoltatore con sonorità ora bizzarre e travolgenti, ora suadenti e malinconiche.
E lo fanno con un album registrato in presa diretta, inventandosi un suono in bilico tra musica selvatica, fugaci momenti d'improvvisazione e composizioni dall'architettura più complessa.

54 degli Yo Yo Mundi è un viaggio musicale di oltre 60 minuti, un lavoro dal sapore artigianale animato dalle grandi passioni civili e politiche della storia e impreziosito, tra l'altro, da una bella galleria fotografica d'epoca e uno scritto inedito di Wu Ming.

Gli attori Marco Baliani, Giuseppe Cederna, Fabrizio Pagella e il cantante dei 24 Grana, Francesco Di Bella, danno voce alle parole di 54 e ci accompagnano in questo percorso a ritroso, dove alle trame narrate - ora sotto forma di flash improvvisi, ora come stralci di racconto più definiti -, si "attorcigliano" le musiche degli Yo Yo Mundi, pensate come se fossero la colonna sonora di un film tutto da immaginare.

Realizzato, prodotto e distribuito da Yo Yo Mundi, Mescal e Materiali Musicali i Cd de "il Manifesto", il disco sarà disponibile, dai primi di febbraio 2004, nelle librerie e in tutti i negozi di dischi al prezzo davvero speciale di otto euro.


DANIELE SILVESTRI


Vi "posto" direttamente dal sito della Sony (distributrice del disco di Daniele) la presentazione che lo stesso Silvestri fa del nuovo disco live: ve la giro perchè - come sempre nel caso di Silvestri - c'è umiltà, freschezza, ironia ad ennesima conferma del bel personaggio che è Daniele Silvestri.

Livre Trânsito
Registrare concerti è un po’ come filmare il teatro. O come fotografare l’acqua che scorre: nessuna speranza di riuscire davvero a cogliere completamente il senso di quello che vedi. Operazione destinata inevitabilmente al fallimento o alla frustrazione (se si cerca di fermare nel ricordo qualcosa che di fatto è in costante movimento e mai uguale a se stesso) ma, contemporaneamente, esigenza irrevocabile e sacrosanta. Penso, ad esempio, a quanto poco si sarebbe capito di Petrolini o di Gilberto Govi o dello stesso Eduardo senza quei documenti filmati che ce li raccontano, o di Bob Marley e di Benedetti Michelangeli senza quelle registrazioni.
Questo mi piace: quando un disco diviene appunto “documento” di qualcosa che è avvenuto in un tempo e in un luogo precisi. E sempre per questo pretendo che quel documento sia il più possibile esente da qualsiasi manipolazione che tenderebbe a “perfezionarlo”, ma finirebbe per privarlo dell’unica grande forza di cui dispone: la verità.
Così questo disco è orgogliosamente vero: con i suoi errori, le sue “stecche”, le interruzioni e le improvvisazioni che sarebbe logico aspettarsi da un concerto, o almeno da un nostro concerto.
Ci sono voluti 10 anni per decidermi a farlo (del resto Berlusconi non è l’unico a festeggiare un decennio di attività), e adesso che il momento è arrivato mi rendo conto che questo – finalmente – non è certo il mio disco. Ma è piuttosto il disco della mia band (che in 10 anni non è praticamente mai cambiata), del mio produttore (lo stesso da 10 anni), del mio management (lo stesso da 10 anni) e del pubblico più fedele (è fedele proprio perché da 10 anni non mi abbandona).
Non è un caso che il momento sia arrivato proprio ora, quando tutto mi fa pensare che qualsiasi cosa succeda dopo, in ogni caso oggi un ciclo si chiude.
Queste - e non altre – sono le persone con cui era giusto festeggiare la fine di un lungo ed esaltante viaggio.
Con queste – e con nessun altro – era giusto scattare una fotografia di gruppo. La foto eccola qui: magari non potrà raccontare tutto di quel viaggio, ma se la guardate attentamente vedrete benissimo che ci siamo divertiti parecchio.

Daniele Silvestri

Fonte www.sonymusic.it



FIORELLA MANNOIA

La prima importante uscita discografica italiana di questo 2004 è CONCERTI di Fiorella Mannoia, forse l'unica interprete femminile che nel corso degli anni si è guadagnata - per scelte di repertorio e per sensibilità interpretativa - quel rispetto che la critica riserva solamente e solitamente ai più quotati cantautori.
Sebbene CONCERTI (doppio album live) esca solamente a pochi anni di distanza dal precedente doppio live CERTE PICCOLE VOCI (è infatti del 1999, per altro disco assolutamente imperdibile)e solo un album di studio li separi (FRAGILE del 2001), questo nuovo disco rappresenta un ulteriore balzo in avanti nella ricerca espressiva e musicale della Mannoia che nel corso della ultima fortunatissima tournee ha cambiato musicisti, studiato nuovi arrangiamenti e nuove sonorità e ha riproposto per la prima volta brani nuovi perr lei e non precedentemente incisi su dischi di studio.
Questa la scaletta dei due dischi:
CD 1

Moi, mon ame et ma conscience (M. Montier - Dauriac, Belle du Berry-B.du Berry)
Boogie (P.Conte)
Quizas Quizas Quizas (O.Farres)
Oh che sara' (C. Buarque de Hollanda - I.Fossati)
Il culo del mondo (C.Veloso - P.Fabrizi - A. Lamberti)
Panama (I.Fossati)
Buontempo (I.Fossati)
Come mi vuoi (P.Conte)
Señor (Belle du Berry - Belle du - Berry/Paris Combo)
Messico e nuvole
(Pallavicini - Conte - Virano)
Clandestino (Manu Chao)

CD 2

I treni a vapore (I.Fossati)
Sulo pe parla' (P.Daniele)
Senza 'e te (P.Daniele)
Non sono un cantautore (P.Fabrizi)
Metti in circolo il tuo amore
(L.Ligabue)
L'assenza (P.Fabrizi)
Occhi neri (P.Fabrizi)
Mio fratello che guardi il mondo (I.Fossati)
Chissa' se lo sai
(L.Dalla - R.Cellamare)
I dubbi dell'amore
(E.Ruggeri - L.Schiavone)
La storia (F.De Gregori)
Is this love (Bob Marley)


Solo cinque sono infatti i brani che vengono riproposti in questo live e che compaiono anche nel precedente ma d'altra parte sono ormai gemme entrate a far parte del patrimonio della canzone "alta" italiana (come "I Treni a vapore" e "I dubbi dell'amore"). Tra le novità: Fiorella si confronta con autori non italiani come alcuni classici della canzone latinoamericana e alcuni - sorprendenti - contemporanei come Manu Chao e il compianto Bob Marley.
Del grande Ivano Fossati (di cui Fiorella è un vero e proprio caso di alter ego al femminile e suo autore per eccellenza da sempre)entrano nel "medagliere" personale della Mannoia composizioni straordinarie come Panama, Mio fratello che guardi il mondo,Buontempo mentre continua l'esplorazione del "pianeta" Paolo Conte (altro autore che sembra molto in sintonia con "la rossa"). Da segnalare infine il brano di Luciano Ligabue e quello firmato dalla coppia Dalla/Ron.  Comunque sia un disco da non perdere. 


Per favorire una maggiore comprensione del "personaggio" (ma soprattutto persona) Fiorella Mannoia - mi farebbe piacere riproporvi un articolo di Fiorella apparso su MICROMEGA del 10/05/2001.

Prima di essere una cantante, sono un cittadino. E come tutti amo informarmi su ciò che mi circonda e farmi delle opinioni. Non ho mai creduto che gli artisti debbano essere al di sopra della politica perchè tutto è politica, le nostre scelte di tutti i giorni sono dettate dalle cose in cui crediamo, i principi , i valori che ci sembrano importanti.
Esprimo le mie opinioni anche nella scelta delle canzoni che decido di cantare, canzoni scritte da persone che stimo con le quali sento di avere delle affinità, con le quali condivido la stessa concezione della nostra professione, intese sicuramente musicali ma soprattutto e prima di tutto umane.
Amo assumermi la responsabilità di ciò che canto, devo condividerne il contenuto anche se sono parole scritte da altri. L'interprete è un estensione dell'autore e può sembrare strano, ma ha maggiori responsabilità. (...)
Il 1° maggio, non avevo in programma di partecipare al concerto di San Giovanni. Avevamo appena finito una lunga tournée teatrale, eravamo stanchi, avevamo bisogno di riposo.
Tuttavia due giorni prima del concerto ho sentito il bisogno quasi fisico di andare e di cantare " La storia" di Francesco De Gregori. Quando sono salita sul palco la gente mi ha accolto con un caloroso normalissimo applauso, io non ho detto una parola, è cominciata la canzone e loro non capivano bene cosa stesse succedendo, poi mentre cantavo piano piano ho visto alzarsi le mani al cielo e un luccichio di accendini sempre più numerosi.
Facevo fatica ad arrivare in fondo con lo sguardo, e francamente avevo paura di sapere quanti erano (tanti, non avevo mai visto tanta gente in vita mia).
Ma fin dove riuscivo a vedere c'erano braccia alzate, bandiere e il luccichio di un mare di accendini, e silenzio, la piazza s'era ammutolita, era come se inaspettatamente si fosse dato un senso a tutto, ottocentomila persone mi stavano dimostrando di aver capito il perchè della mia scelta e quel silenzio e quella partecipazione erano dettate dal rispetto per ciò che stavo dicendo, a dimostrazione che quando le canzoni sono cosìpotenti le parole non servono e In quelle mani nelle fiammelle che ondeggiavano ho visto la voglia di partecipare, di prendere una posizione.
Il desiderio di testimoniare il proprio esserci, la propria non passività. Non ho mai pensato che le nostre opinioni possano cambiare alcunchè, guai a credersi così importanti, sarebbe un atto di estrema presunzione, non penso nemmeno di avere il potere di far cambiare opinione a chicchessia, dico soltanto (quando mi viene chiesto) ciò che penso. Come in questo caso.
è anche vero però che abbiamo di fronte tanta gente e questo è un enorme privilegio ma anche una grande responsabilità. Le nostre parole lo sappiamo, sembrano avere più peso di quelle di una persona comune, incidono in modo più netto anime e coscienze e bisogna stare attenti.(...)
Per quanto mi riguarda, cantare quella canzone, e "quella soltanto", è stata una scelta impulsiva, irrefrenabile e precisa: era ciò che volevo esprimere in quell'istante, quel giorno, in quel modo, a quelle persone, e l'ho fatto perché ho avuto la sensazione sebbene illusoria di aver dato il mio modesto contributo, perchè la "storia siamo noi" e non c'è niente di più vero. (...)



ROBERTO VECCHIONI
Il prossimo 6 febbraio 2004 uscirà il nuovo disco di Roberto Vecchioni, "Rotary Club Of Malindi". L'album, il primo del professore per l'etichetta Columbia Sony Music, è prodotto da Mauro Pagani
Il nuovo singolo di Roberto Vecchioni "Rotary Club of Malindi", e’ dal 16 gennaio in rotazione su tutte le radio. I diritti editoriali derivanti dal brano "Rotary Club of Malindi" verranno devoluti all'associazione Lila Cedius. In particolare, questo contributo andrà a sostenere il progetto AIDSUDAFRICA, l'intervento che l'associazione sta realizzando in Sudafrica per la riduzione della trasmissione dell'HIV dalle madri sieropositive ai neonati, intervenendo prima e durante la gravidanza, nel momento del parto e nella fase di allattamento. A queste azioni, Lila Cedius unisce anche diverse attività che hanno come fine la promozione dei diritti delle donne

In anteprima il testo di un nuovo brano del disco:

Il vecchio e il mare
Lasciatemi restare così
tra questa barca e il cielo...
fermo e inimmaginato come una nota di Mahler
sopra un violino solo...

lasciatemi restare così
con questo pescecane legato al mio fianco
che dovrei riportare a riva
se solo fosse un po' più stanco.

Così, dove tutte le cose sono soltanto
battelli di passaggio,
viste e perdute nell'attimo che un faro
le trapassa di un raggio;

perchè il vecchio adesso ha vent'anni
e il mare ne ha milioni di milioni,
perchè il vecchio adesso ha un sorriso
che ha superato tutte le illusioni...

E l'amore, l'amore, l'amore
che bella scusa per sentirsi vivo
è stato questo amore:
e l'amore ,l'amore, l'amore
che insensata pagina di violenze,lacrime ,sudore,
e lontano, lontano, lontano il vecchio
ha sempre la tua lettera che dice di tornare,
perchè ti ha amato così tanto
nonostante l'amore...

Lasciatemi questa zona d'ombra,
questo sentimento di non partenza :
stendermi, ben sapendolo
in questa dolcissima, totale indifferenza ;

ho figli che devono tirare le reti
e fastidiosi richiami dalla riva,
e conti da saldare
con chi mi compra il pesce perchè io sopravviva :

e l'amore, l'amore, l'amore
che infrangibile anello è stato il tuo amore,
l'attimo nella nebbia
che più credibilmente rassomiglia al sole,
in mezzo a scogli e stelle e guizzi di delfini
da non considerare
perchè il vecchio ora sa che è vero solo il mare

e non c'è niente che sia vero
tranne il mare;
il vecchio sa,
perchè ora il vecchio
è il mare.

Per approfondimenti www.vecchioni.it (che doverosamente cito e ringrazio per avergli "rubato" questa splendida news)

Credo che sinceramente il caso di Vecchioni sia stupefacente per due motivi: nel corso di tanti anni di carriera nel mondo delle sette note Vecchioni è sempre stato abbastanza prolifico tanto da pubblicare in media un nuovo album ogni due anni e sempre con un livello qualitativo alto e che non si è anzi affievolito nel corso degli anni (anzi...alcuni degli album recenti contengono alcune canzoni tra le più ispirate di sempre). Inoltre ha sempre avuto questa grossa capacità di mediare tra una canzone che piace al pubblico (e il suo successo lo sta a dimostrare) e una di qualità (da Club Tenco per intenderci)ovvero di mediare tra pubblico e critica. Che non è il qualunquismo del voler piacere a tutti e a tutti i costi: è prova della conoscenza del mestiere e della conoscenza dell'arte dello scrivere canzoni (ma non solo...anche romanzi e racconti) e l'umiltà con cui Vecchioni quarda ancora a questo suo "secondo" mestiere (non dimentichiamo che non ha mai abbandonato la carriera di insegnante).
Quest'anno Roberto compirà 61 anni e - senza retorica - è uno degli ultimi grandi "vecchi" della canzone d'autore. Lunga vita Roberto!

Colgo l'occasione per farvi leggere un altro bellissimo testo che andrà a far parte del nuovo album di Roberto Vecchioni nei negozi a partire da domani.

Il libraio di Selinunte

Così di notte, quando tutto era silenzio nella strada,
io scavalcavo la finestra e camminavo con le scarpe in mano,
e m'infilavo nella luce fioca della sua bottega,
per sentire la voce di quel piccolo uomo.

Così di notte in quella stanza dove mi dimenticavo il tempo,
io stavo ad ascoltarlo di nascosto mentre lui leggeva
parole di romanzi e versi come cose da toccare
e al frusciare di pagine mi sentivo volare...

e le parole come musica di seta
mi prendevano per mano,
e mi portavano lontano dove il cuore
non si sente più lontano:
dentro le immagini, nei libri e nella pelle
di chi aveva già vissuto cose tanto uguali a me;
nella follia d'essere uomo e nelle stelle
per andare oltre il dolore più inguaribile che c'è;
e le parole si riempivano d'amore,
le sue parole diventavano d'amore,
le sue parole diventavano l'amore

Così la notte,quando gli incendiarono la casa,
e la gente rideva e diceva che era finalmente ora,
capii che c'è davvero una diversità infinita
tra imparare a vivere e imparare la vite:
guardavo il pifferaio che si portava dietro le parole
e se le trascinava nella luce bianca della luna:
non si voltò, non si voltò neanche a salutare,
se le prese su tutte, e le gettò nel mare...

e le parole del libraio da quella sera
se ne andarono per sempre,
e mi lasciarono con gli occhi di un bambino
che non può sognare più:
tutte le sere torno con le scarpe in mano
per vedere se da qualche parte le riporterai;
di giorno provo a ricordarmele, ma invano,
troppi uomini non cambiano e non cambieranno mai:
parlano tutti, ma non dicono parole,
le loro cose non diventano parole:
mi manchi tu, mi mancano le tue parole...

Ma ci son sere che scendendo verso il mare
mi sembra come di sentirti, e non ti vedo:
ma se m'illudo che sia ancora tutto vero
quasi ci credo.


© Roberto Vecchioni

Il titolo di questa canzone è anche il titolo del nuovo romanzo di Roberto che uscirà l' 8 Aprile 2004 http://www.vecchioni.it/roberto/libri/libraio/
leggete la presentazione del nuovo libro[/URL]


Incipit del romanzo

La mia città non si chiama Selinunte, anzi, non si chiama proprio.
Si chiamava così una volta, quando alle cose corrispondevano i nomi.
Oggi qui non si comunica più a parole, ma a codici ; a volte semplici, a volte complessi, fatti di segni mischiati a segni.
Le esigenze primarie (che so io, "ho fame","vieni da me","ci vediamo domani","non te lo vendo","ti odio") non sono poi così difficili da far capire e quindi la vita va avanti piuttosto normalmente, a parte qualche goffo equivoco che resta comunque confinato qui: poco danno, visto che dalla città non usciamo quasi più da tempo immemorabile, un po' per vergogna, un po' perchè non riusciamo a intenderci col resto del mondo.

Ce la caviamo. Di solito si mantengono gli impegni e non si equivoca sulla persona da sposare.
I bambini si divertono, non come ovunque, ma come qui : tutti i giochi sono manuali o matematici e quando uno indovina e arriva prima degli altri vuol dire che ha vinto.
Le scuole di comunicazione (primarie e secondarie) sono affollatissime e durano anni,d'altronde sono le sole, altre non ce n'è ,perchè non sappiamo insegnare nulla...


 

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